Comune di Castelmezzano

Turismo e attrazioni

  • Chiese

    Chiesa madre di Santa Maria dell'Olmo

    Incerta è la data della sua edificazione (si pensa all'inizio del XIII secolo) e, nel corso dei secoli, subì numerose modifiche. Fino alla metà dell'Ottocento, era composta da una navata, con quattro piccole cappelle laterali (quella di Gesù Cristo, Beneficenza, Purgatorio e Sant’Antonio) e diversi altari, di cui se ne contarono 7 già nel 1544. Dal 1853 vengono attuati lavori di consolidamento ma un terremoto avvenuto nel 1857, danneggiò l’edificio. Tuttavia i lavori proseguirono e la chiesa subì un massiccio intervento di riparazione e riedificazione. Nel 1870, l’arciprete don Michele Arcangelo Volini fece ampliare ulteriormente la navata centrale, ristrutturò la sagrestia, rifece il campanile e diede la forma alle due navate laterali. Agli inizi del Novecento, la chiesa fu adornata da vari altari in marmo, grazie al contributo degli emigranti castelmezzanesi degli Stati Uniti. L'edificio conserva opere come le statue di “Santa Maria dell’Olmo”, della “Madonna col bambino”, della “Madonna del Bosco-Regina Pura” e della “Madonna dell’Ascensione”. Vi sono tre quadri arricchiscono l’interno: quello delle “Anime purganti”, della “Madonna del Carmelo”, della “Sacra Famiglia” (o “Trinità Terrestre”), attribuita al pittore seicentesco Giovanni De Gregorio Pietrafesa . Da menzionare anche le campane della chiesa: la più antica risale al 1666, la seconda al 1768, la terza al 1820, e la quarta al 1948.

    Chiesa del Santo Sepolcro

    Una delle più antiche chiese di Castelmezzano, chiamata così già nel 1544 poiché seppellivano qui i defunti e forse perché già vi si svolgevano, come del resto avviene ancora oggi, le funzioni del Venerdì Santo. A giudicare dalla struttura architettonica interna, il monumento è forse di origini bizantine, per via dello spazio sacro diviso da un arco in due parti uguali, che formano la zona inviolabile della Iconostasi e l’area dell’assemblea dei fedeli (come nelle Chiese d’Oriente). La cappella risale, probabilmente, all’XI secolo e presenta tracce di culture orientali portate dagli occidentali durante la Prima Crociata. Altri ritengono invece che essa sia datata tra il IX ed il X secolo, cioè nel periodo in cui sorse il primo insediamento del paese. Tra il 1895 ed io 1896, l’arciprete don Michele Arcangelo Volini fece costruire il primo nucleo dell’attuale cimitero comunale. La chiesa del Santo Sepolcro custodisce la statua lignea della “Madonna dell’Ascensione” (XIV secolo), sulla quale circola una leggenda suggestiva. La statua fu ritrovata da due pescatori in riva al mare ed essa e domandò di essere condotta a Castelmezzano. I due arrivarono ove sorge l’attuale cappella, e qui la statua si appesantì tanto da non poter essere più spostata. Dopo la costruzione della cappella, si verificò un nuovo miracolo: la statua si arricchì di due marinaretti in preghiera, rassomiglianti ai due pescatori. Dal nome della statua prende il nome "La festa della Madonna dell’Ascensione", evento che si svolge annualmente durante l’ultima domenica di maggio.

    Cappella della Madonna dell’Annunziata

    Forse costruita nel XVIII secolo, era ubicata nella parte più alta del centro abitato. Per questa ragione fu scelta il 14 agosto 1860 dai liberali del paese, i quali issarono la bandiera tricolore in onore dell'arrivo di Giuseppe Garibaldi. In tempi remoti, durante il 25 marzo, nella cappella si svolgeva il rito del “compare”. L'evento era costituito da giovani castelmezzanesi che sceglievano i loro compari di cresima, per poi girare mano nella mano attorno alla cappella, chiamandosi “compari” e rafforzando il loro rapporto d'amicizia. Questo uso non esiste più e la cappella ospita soltanto le celebrazioni per l’Annunziata.

    Cappella di San Marco

    Venne chiamata così durante la visita pastorale del 1544 dell' arcivescovo di Acerenza e Matera Giovanni Michele Saraceni. La struttura viene anche denominata "cappella della Madonna delle Grazie", data la presenza al suo interno dell'antico quadro della Madonna delle Grazie. La cappella ospita anche la piccola statua della Madonna che viene portata durante la processione del 2 luglio. Anche la messa della Domenica delle Palme viene celebrata qui, con la benedizione dei rami d'ulivo decorati e la processione verso la chiesa madre.

    Cappella di Santa Maria "Regina Coeli"

    Risale al 1603, in base ad un'iscrizione su un’acquasantiera in pietra custodita nella chiesa madre. Si pensa che la cappella sia stata costruita per fornire ospitalità ad un convento di Frati Carmelitani. Nel corso dei secoli, la cappella è stata restaurata con il contributo della comunità di Castelmezzano, stando ai documenti dell'archivio parrocchiale. La struttura è anche la prima tappa dei pellegrini che la notte del 15 agosto si recano a piedi verso Tolve, in devozione a San Rocco.

  • Festività

     

    1ª domenica di maggio: Festa in onore della Madonna del Bosco

    (40 Giorni dopo Pasqua): Ascensione: Festa in onore della Madonna dell'Ascensione

    Domenica di Corpus Domini: Processione del Santissimo Sacramento

    15 giugno: Festa in onore di San Vito Martire

    2 luglio: Festa in onore della Madonna delle Grazie

    7 agosto: Festa in onore di San Donato Vescovo e Martire

    16 agosto: Pellegrinaggio in onore di San Rocco a Tolve

    18 e 19 agosto: Solenni Festeggiamenti in onore di San Rocco Patrono di Castelmezzano

    11-13 settembre: Festa in onore di Sant'Antonio di Padova

    1ª domenica di ottobre: Festa in onore di San Francesco,San Michele e della Addolorata

    13 dicembre: Festa in onore di Santa Lucia Vergine e Martire

    San Rocco

    San Rocco patrono di Castelmezzano si festeggia il 19 agosto. Nel testo "Fra le Dolomiti Lucane Castelmezzano" scritto da Giacomo Antonio Viccaro si afferma che San Rocco veniva, inizialmente, festeggiato il 16 agosto e si era desciso di spostare i festeggiamneti al 19 agosto per consentir alla locale banda di poter allietare i festeggiamenti dei paesi viciniori.

    Sant'Antonio e la festa del Maggio

    Sant'Antonio
     
    Il 12 e 13 settembre in occasione della festa di Sant'Antonio si può assistere ad una delle rappresentazioni più suggestive, dal forte impatto teatrale: la festa del "maggio" o "Sposalizio degli alberi", l'albero della Libertà, derivazione dei "culti arborei" .
    Un lungo tronco di cerro, opportunamente scelto e tagliato con gli strumenti tradizionali dei boscaioli, viene trascinato da coppie di buoi fino al paese; l'albero poi viene innalzato dopo aver "sposato" "la cima", un agrifoglio anch'esso trasportato in paese in spalla da giovani.
    Il maggio è così pronto per essere scalato da giovani robusti. Il rito propiziatorio di fertilità si conclude con lo sparo della cima ad opera di cacciatori locali.

    Santa Lucia

    Connessa alla festa di Santa Lucia, che si venere il 13 dicembre, è la Sagra della cuccia.
    Innanzi alla Chiesa Madre in un calderone si cuoce la "cuccia": un piatto di fave, grano, ceci e cicerchie che vien poi benedetto e, alla fine della Messa, distribuito a tutti i fedeli in segno di buon augurio.

  • Geografia

     

    Sorge a 830 m sul livello del mare nel cuore delle Dolomiti Lucane poco distante dal Parco naturale di Gallipoli Cognato. Situato nella parte centro-orientale della provincia confina con i comuni di: Pietrapertosa (10 km), Trivigno (13 km), Albano di Lucanzia (17 km), Laurenzana (18 km), e Anzi (18 km). Dista 36 lm da Potenza e 81 km dall'altra provincia lucana Matera.

  • Il paese

     

    Castelmezzano è un comune in provincia di Potenza, tra i tesori più belli della Basilicata.

     Lo spettacolo più affascinante di Castelmezzano è quello offerto dallo scenario delle Dolomiti Lucane che gli fanno da sfondo.

    Nel tempo la pioggia e il vento hanno scavato in questa roccia arenaria sagome a cui la tradizione popolare ha dato nomi particolari, infatti con particolari condizioni di luce e di ombre assumono la forma di “becco della civetta”, di “bocca di leone”, di “incudine” e di “aquila reale”. L’arrivo nel piccolo borgo è alquanto inusuale perché vi si entra da una galleria scavata nella roccia dopo aver superato una spettacolare gola, all’uscita dalla galleria Castelmezzano appare come un piccolo presepe arroccato e protetto dalle Dolomiti Lucane.

    La struttura urbana di Castelmezzano è tipicamente medievale, un agglomerato concentrico di case con tetti a lastre di pietra arenaria incastrate in una conca rocciosa. Passeggiare per il centro storico è particolarmente suggestivo per la presenza delle costruzioni inserite nella nda roccia, per le numerose scale ripide che si aprono tra i vicoli e che invitano a salire alle vette sovrastanti e godere dei meravigliosi panorami delle Dolomiti Lucane. Proprio questo rapporto equilibrato del centro abitato con le componenti naturali, rispettando il paesaggio circostante, ha permesso a Castelmezzano di essere definita città-natura ed inserita nel club de I borghi più belli d’Italia.

    Cuore della vita cittadina è piazza Caizzo al cui centro si erge la chiesa madre di Santa Maria dell’Olmo con la sua maestosa facciata in stile romanico, rivestita con pietra locale a faccia vista e scandita da quattro colonne ed un architrave decorato da fiori, leoni e aquile a due teste. Al centro una nicchia ospita l’affresco di San Rocco protettore del paese. L’interno, ad una sola navate e quattro cappelle, custodisce numerose opere di alto valore artistico tra cui la bella statua della Madonna dell’Olmo, scultura lignea di grande qualità databile alla fine del XIII secolo, e ancora la tela della “Sacra Famiglia” firmata da Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa, natio dell’odierna Satriano di Lucania, uno dei massimi esponenti della cultura pittorica lucana tra tardo manierismo e barocco le cui numerose opere sono disseminate nelle chiese e nei conventi della regione.

    Percorrendo la strada principale del paese, partendo dal palazzo del Municipio, si raggiungono i ruderi del castello, di probabile epoca normanna anche se le notizie sulle origini sono poche ed incerte, oggi sono ancora visibili una parte del muro di cinta, resti di mura rialzati sulla roccia, una cisterna per la raccolta delle acque meteoritiche, e la lunga e ripida scalinata scavata nella roccia che porta ad un probabile posto di vedetta, da dove era possibile sorvegliare la sottostante vallata del fiume Basento. Non meno notabili sono i palazzi di questo piccolo centro. A cominciare dal Palazzo Ducale appartenuto ai De Lerma, ultimi signori di Castelmezzano, che si trova nelle vicinanze del castello dove aveva dimora la guarnigione del duca. Il palazzo, databile al XVIII secolo, presenta sulla facciata principale un maestoso portale con grosse bugne sovrastato da un grande loggiato. Palazzo Coiro, situato alle spalle della chiesa madre e costruito nel XIX secolo, presenta vari balconi sorretti da mensole e ringhiere in ferro battuto di pregevole fattura, la facciata che si apre sulla strada principale presenta un bel portale in pietra locale.
    Fuori dal paese, sentieri, scalinate e ponticelli in pietra permettono di raggiungere la vallata del Caperrino, caratterizzata dalla presenza di resti di antichi mulini costruiti a secco i cui tetti sono realizzati con lastre di pietra locale dette “chiang” nel dialetto locale. Dalla vallata attraversando un ponte in pietra ad arcata unica, forse di epoca romana, è possibile risalire e raggiungere la vicina Pietrapertosa.

    Castelmezzano rientra con il suo territorio nell’area del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane che offre oltre alle incontaminate bellezze paesaggistiche, tracce di una storia millenaria per la presenza delle mura megalitiche dell’insediamento lucano di Croccia Cognato del IV sec. a.C. Nel borgo ogni anno a settembre, in occasione delle celebrazioni religiose in onore di S. Antonio, si rivive una delle tradizioni più antiche: la festa del “Maggio”, che rappresenta un inno alla fertilità della terra, attraverso il rituale dell’unione di un tronco di cerro e di una cima di agrifoglio festosamente trasportati dal bosco al paese, il primo trainato da coppie di buoi, la seconda a spalla dai giovani del paese. Il trasporto processionale dei due alberi è sicuramente la fase più spettacolare e coinvolgente che permette alla folla di diventare parte integrante del rito nuziale. La festa termina in paese dove cima e tronco vengono uniti, innalzati e scalati da parte degli abitanti più arditi. Celebrazioni molto simili e con lo stesso significato simbolico si celebrano in altri centri limitrofi, come Accettura, Oliveto Lucano e Pietrapertosa.

  • Ospitalità

     

    Albergo La Locanda di Castromediano
    Via Michele Volini, 50/A
    Tel. 0971 986249 - Fax 0971 986249
    Ristorante Al Becco della Civetta
    Vico 1° Maglietta, 7 (stessi recapiti telefonici)
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.   - www.beccodellacivetta.it

    Hotel Dolomiti
    Via Michele Volini, 7
    Tel 0971 986089 - fax 0971 986075-32

    Seraton B&B
    Vico III° Spinalva, 5
    Telefono : +39 366 4692202
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.seraton.it

    B&B La casa di Luciano
    Tel. 0971 986255

    B&B Santa Croce
    Via San Sepolcro, 6
    Tel. 0971 986039

    Bed & Breakfast Dal Duca
    Vico De Lerna 8 
    Tel. 0971986089 - 329 8251132
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.dalduca.net 

    Agriturismo Grotta dell’Eremita
    C.Da Calcescia
    Tel. 0971 986314 - Fax 0971 986030
    Mobile 3471664925 - 3356874845
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.grottadelleremita.com

    Agriturismo Il Molino della Contessa
    C.Da Fiumara
    Tel. 0971 986099

    Trattoria Al Vecchio Scarpone
    Corso Vittorio Emanule 3 
    Tel. 3337325640

    B&B Al Palazzo Ducale
    di Domenico Santoro
    Via Domenico Volini,  7
    Tel. +39 0971 986206
    Cell. +39 347 1217103 - +39 328 6535765
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.castelmezzanobb.it


    B&B La perla nelle Dolomiti 
    di Rocco Lauria
    Vico Castello, 2
    Tel. +39 0971 6373 - +39 329 3761998
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.dolomitilucanebb.it

    La Casa di Giulietta - Affittacamere
    Via Garibaldi 16
    Tel: +39 333 4884579 - 338 9811684
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.lacasadigiulietta.net

    B&B Al Castello
    Via Largo Castello, 34
    Cell. +39 347 6708503  - Tel. 0971 986350

    Al Balcone delle Dolomiti

    di Domenico Monserrati
    Via Regina Margherita 73
    Tel - 3466409890 - 3491149526 - 3334166638
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.bedandbreakfastcastelmezzano.it

    B&B La Panoramica
    Via Michele Trivigno 19
    Cell. 3384973033 - 3663825992
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  -  www.bblapanoramica.it

    Pizzeria e Rosticceria
    di Taddei Maria - Consegne a domicilio
    Via Roma, 10
    Cell. 3401251875 - 3288656602

    B&B Al Cuore del Borgo
    Via Michele Trivigno, 5 
    Cell. 3208696246 
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  -  www.alcuoredelborgo.it

    Guida turistica abilitata Regione Basilicata   
    Dott.ssa Martoccia Maria Rocchina  
    Cell. 3493993713 
    www.guidedolomitilucane.it

     

  • Stemma

     

    L’icona stilizza due cavalieri su un unico cavallo in assetto di guerra; si narra che per la vittoria riportata in Terra Santa, Boemonte, Principe di Taranto, premiò i suoi due soli valorosi guerrieri Castelmezzanesi, fregiandoli con lo stemma con il quale avevano combattuto nelle Crociate.

  • Storia

    Il nome. Castrum Medianum (Castello Mezzano) fortezza Normanna posizionata al centro fra i due Castelli di Pietrapertosa e Brindisi di Montagna. Le origini di Castelmezzano sono datate circa tra il VI ed il V secolo a.C., quando dei coloni Greci penetrarono nella Valle del Basento e fondarono un centro abitato chiamato Maudoro, cioè mondo d'oro. Nel X secolo d.C., le invasioni saracene costrinsero la popolazione locale a trovare una nuova stabilizzazione. Si narra che, durante l'esodo, un pastore chiamato Paolino scoprì un luogo adatto per trasferirsi, formato da rocce ripide dalle cui cime si potevano respingere gli invasori facendo rotolare massi di pietra. Dopo l'occupazione longobarda, vi si insediarono i Normanni tra il XI ed il XIII secolo d.C. e vi costruirono un castello (di cui sono ancora visibili i resti delle mura e la gradinata scavata nella roccia che consentiva l’accesso al punto di vedetta più alto). Fu proprio dal nome del castello (Castrum Medianum, castello di mezzo) che ne derivò quello della cittadina, denominato così per via della sua posizione tra quelli di Pietrapertosa e di Albano di Lucania. Con i Normanni, Castelmezzano visse un periodo di pace e di sviluppo, con gli Angioini conobbe un forte declino. Nel 1310, il comune venne affidato alla Diocesi di Potenza e nel 1324 a quella di Acerenza. Con l'arrivo degli Aragonesi, tra il XIV ed il XVI secolo, numerosi proprietari terrieri ricevettero come feudo Castelmezzano, sebbene le condizioni economiche e sociali rimasero perlopiù invariate. Solamente con la nomina del barone Giovanni Antonio De Leonardis (la cui famiglia governò la cittadina dal 1580 al 1686), ci fu un certo sviluppo. Successivamente, passò per via nuziale ai De Lerma, ai quali rimase fino al 1805, epoca in cui il feudalesimo era in estinzione nel sud Italia. Nel XIX secolo, Castelmezzano fu toccata dal fenomeno del brigantaggio. Grazie proprio alla sua collocazione territoriale costituita da nascondigli naturali tra le rocce e vegetazioni rigogliose, fu un rifugio ideale per numerosi briganti. Alla fine del secolo, il comune subì un forte fenomeno migratorio, che spinse numerose famiglie a trasferirsi oltreoceano.

  • Turismo e attrazioni

     

    Volo dell'Angelo

     
    Al di sopra delle Dolomiti Lucane, nel cuore della Basilicata, un cavo d’acciao sospeso tra le vette di due paesi, Castelmezzano e Pietrapertosa permette di effettuare e vivere un’emozione unica: il Volo dell’Angelo. Si tratta di un attrattore, di nuova concezione, che permette una fruizione innovativa del partimonio ambientale rispondendo ad una nuova esigenza e ad un nuovo modo di intendere il tempo libero e lo svago, teso sempre più a vivere nuove esperienze e a cercare nuove emozioni. Un’avventura a contatto con la natura e con un paesaggio unico, alla scoperta della vera anima del territorio. Legati con tutta sicurezza da un’apposita imbracatura e agganciati ad un cavo d’acciaio il visitatore potrà provare per quale minuto l’ebrezza del volo e si lascerà scivolare in una fantastica avventura, unica in Italia ma anche nel Mondo per la bellezza del paesaggio e per l’altezza massima di sorvolo. Giunti nella zona d’arrivo del paese di fronte, gli "angeli" torneranno con i piedi per terra e, liberati dall’imbracatura potranno raggiungere il centro del paese prima e la partenza dell’altra linea poi, grazie ad una navetta. E a quel punto il sogno ricomincerà sospesi tra cielo e terra. L’ebrezza del volo si potrà provare su due linee differenti il cui dislivello è rispettivamente di 118 e 130 mt. La prima, detta di San Martino che parte da Pietrapertosa (quota di partenza 1020 mt) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 mt raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h. La linea peschiere, invece, permetterà di lanciarsi da Castelmezzano (quota di partenza 1019 mt) e arrivare a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 mt) toccando i 120 Km/h su una distanza di 1452 metri!
     

    Percorso delle sette pietre

    C’è una storia di pietra lunga duemila metri e anche di più.
    E’ una storia di racconti e di visioni. 
    Di segni impressi lungo il percorso delle sette pietre. 
    Dice di quelle donne, le masciare, che si ungevano con l’olio fatato raccolto nella cavità di un albero di ulivo. 
    Dice di quando attraversavano la notte sulla groppa di cani bianchi. 
    Dice di Vito, il contadino, e di quando, preso da fattura d’amore, ballava con le streghe.

    Mimmo Sammartino

    Il percorso delle sette pietre, è un progetto che recupera un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano e che si sviluppa su quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano.

    Il percorso trae ispirazione dai racconti, tramandati oralmente fra le generazioni e dall’immaginario collettivo su cui si fonda il testo Vito ballava con le streghe di Mimmo Sammartino (Sellerio editore Palermo).
     
    Lungo il sentiero la narrazione si traduce in forme visive, sonore ed evocative e diventa una storia incisa sulla pietra. Ogni tappa prevede uno spazio allestito che accoglie l’opera artistica evocatrice di una delle sequenze del racconto, ed una ambientazione sonora che regala ulteriori suggestioni alla magia della natura che si svela.  Le tappe sono 7 e ciascuna di esse propone una parola chiave che restituisce il senso del racconto: destini, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio. È nella tappa centrale - streghe - che al visitatore viene proposta l’intera storia, attraverso elementi di suggestione scenografica e sonora.
     
     
    Lungo il vecchio tratturo, il visitatore potrà fruire di tre percorsi in parallelo:
     
     
    La passeggiata letteraria
    La fruizione del paesaggio e del percorso tematizzato in compagnia di frammenti narrativi tratti da “Vito ballava con le streghe”;
     
     
    Il percorso “visionario”
    La scoperta di un itinerario articolato in 7 installazioni artistiche che riprendono l’immaginario popolare condiviso;
     
    L’itinerario paesaggistico
    Teso a scoprire le peculiarità del paesaggio naturale lungo un percorso articolato su aree di sosta posizionate negli intervalli tra le diverse tappe.
     

    Via Ferrata Dolomiti Lucane

     

    Via Ferrata Dolomiti Lucane
    imageLa Via Ferrata è un percorso attrezzato per scalare le Dolomiti Lucane che permette di raggiungere punti altrimenti inaccessibili e scoprire davvero la grande bellezza di questo luogo.

    Realizzata di recente secondo i migliori standard con due percorsi che si articolano rispettivamente lungo le dorsali rocciose di Castelmezzano e di Pietrapertosa, la Via Ferrata delle Dolomiti Lucane verrà aperta ai turisti il 10 Luglio 2015.

    La Via Ferrata Dolomiti Lucane è classificabile come EEA poco difficile, con un percorso articolato su canali e camminamenti, passaggi verticali e tratti in esposizione. I due rami del percorso partono dal ponte romano situato nelle vicinanze dell’area attrezzata Antro delle Streghe e salgono l’uno verso Castelmezzano e l’altro verso Pietrapertosa.

    Gradinata Normanna

    Una particolare scaletta scavata nella roccia conduce a un posto di vedetta ai ruderi della cinta muraria dell'antico castello di Castrum Medianum, di origine normanno-sveva. Bellissimo il panorama dal punto più in alto, là dove la vedetta della guarnigione militare sorvegliava la sottostante valle del Basento.

    In estate è possibile, grazie ai volontari dell'associazione ProLoco, salire fino in cima, nolleggio imbracatura e operatore sul posto.

    Ulteriori info : http://www.prolococastelmezzano.it/

     

    Dolomiti Discovery Quad

     

     

     

     

     

     

     

    Dolomiti Discovery Quad ti propone dei percorsi guidati in quad fra i borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa.

     L’escursione è un’esperienza unica che ti consentirà di scoprire panorami mozzafiato, paesaggi naturalistici

    che riempiranno il tuo cuore, e soprattutto la suggestione di borghi arrampicati sulle dolomiti lucane.

     Il Percorso è adatto a tutti, principianti ed esperti. In ogni uscita sarai accompagnato da una guida esperta

    che ti accompagnerà durante tutta la gita per vivere un’emozione a contatto con la natura in un percorso alla

    portata di tutti.

     

      

    Ulteriori info : http://www.dolomitidiscovery.it/

     

     

     

    GUIDE TURISTICHE / AMBIENTALI / ESCURSIONISTICHE


    GUIDA AMBIENTALE ESCURSIONISTICA
    Grippo Donato Innocenzo (Guida Associata AIGAE)
    3396319020 -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
    https://www.grippodonatoinnocenzo.it/

     

Questo sito utilizza i cookie tecnici e di terze parti per migliorare servizi ed esperienza dei lettori . Informazioni.

Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.